Startup, risparmio, cibo a kilometro 0 e sostenibilità
È uscita da poco la guida sulle TOP100 Startup italiane del 2015 curata da Riccardo Luna, quello che mi colpisce è che vengono premiate anche delle startup che non hanno prodotto nulla (se non carta e video promozionali).
Il problema dello spreco del cibo esiste, così come esistono i prodotti vicino alla data di scadenza che rischiano di non essere consumati da nessuno.
Fin qui siamo d’accordo, quello che è più difficile da dimostrare è che una piattaforma come MyFoody sia migliore o più efficiente di Last Minute Sotto Casa (LMSC) o altre soluzioni.
Poi c’é sempre il problema del se il gioco vale la candela, infatti poi dal punto di vista del consumatore bisogna sempre chiedersi vale la pena fare 2km per prendere un kilo di mele al 50% con il rischio che nel frattempo siano esaurite?
Intanto la GDO del Carrefour fa minestroni e macedonie
Nel frattempo i supermercati non stanno a guardare, la crisi riduce i budget e apre nuove opportunità.
Carrefour in qualche punto vendita ha iniziato a utilizzare i personale per reimpacchettare frutta e verdura che non è più possibile vendere a prezzo pieno e senza bisogno di una piattaforma.
Non tutto quello che è nuovo è innovativo, se poi non ci sono riscontri nella pratica.
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